Author(s): Paolo Cova
Journal: INTRECCI d'arte
ISSN 2240-7251
Volume: 1;
Issue: 1;
Date: 2012;
Original page
Keywords: Meldola | Commenda | Oratorio di San Giovanni Battista | Maestro della Commenda di Meldola | XV secolo
ABSTRACT
The article Il Maestro della Commenda di Meldola e la magione ospitaliera di San Giovanni Battista treats the decorations of the small church of San Giovanni Battista in Meldola, where there was a domus of Knights Hospitaller of St. John of Jerusalem.The first part of it investigates the history of the monastic-military property in Meldola. In fact, just before the Hospitaller, the church of San Giovanni had been part of the commandry of Santa Maria Biacque, estate of the Knights Templar. After the trial of the Templars (1312) the building complex passed to the Knights Hospitaller, who had another commandry called San Giovanni of Palareto, near Meldola. In the mid-15th Century the knights probably decided to redecorate the church of San Giovanni Battista with wall painting which represent Mary, Child Jesus and John the Baptist.The second part of the article deals with the artistic culture, the conservation and the style of this fresco. In particular, it shows the relation between Meldola's frescos and a group of other wall paintings existent in the province of Forlì. This group of paintings is considered part of the works of an unknown painter of the 15th century. This painter was highly influenced by late gothic culture of Romagna art. Moreover, it seems like he knew some innovation of the regional Renaissance. For this reason we have collected his paintings in a new catalogue and we have conventionally named the painter Maestro della Commenda di Forlì.L’intervento propone, attraverso l’indagine di alcuni dipinti di area forlivese, una prima ricostruzione della personalità di un interessante interprete locale del XV secolo, provvisoriamente denominato Maestro della Commenda di Meldola. Lo studio, parte integrante della mia tesi di dottorato, prende le mosse dall’analisi dell’affresco dell’Oratorio di San Giovanni Battista a Meldola, per poi allargarsi ad altre emergenze del territorio circostante, fino ai lacerti pittorici emersi nella chiesa della Santissima Trinità di Forlì. Nella prima parte dell’articolo viene ricostruita la storia dell’Oratorio di San Giovanni Battista presso Villa Fronticelli a Meldola: già magione templare di Santa Maria Biacque, nel 1312, in seguito al processo ai templari, passò alle dipendenze della precettoria dei cavalieri gerosolimitani di San Giovanni di Palareto. La realizzazione dell’affresco deve essere probabilmente inserita all’interno dei lavori di ristrutturazione intrapresi dai giovanniti dopo la metà del XV secolo. Nella seconda parte dell’articolo invece si procede alle indagini tecniche e stilistiche relative alla pittura murale che rappresenta la Madonna col Bambino e San Giovanni Battista. L’affresco mutilo è opera di un interessante maestro che agisce nella sfera del tardogotico locale, mostrando però tenui accenti rinascimentali caratteristici alla pittura forlivese tra sesto e settimo decennio del Quattrocento. Muovendo dalle ricerche di Anna Tambini e Giordani Viroli, attraverso l’analisi di diverse testimonianze del territorio, viene così proposta la ricostruzione di un corpus pittorico caratterizzato da stringenti affinità stilistiche, che, confermando l’appartenenza del suo anonimo pittore ad un milieu stilistico caro ad altri interpreti forlivesi del periodo, come il Maestro di Castrocaro o il Maestro di San Pier Damiani, aiuta ulteriormente a chiarire il panorama artistico romagnolo all’avvento della 'brigada melozziana'.
Journal: INTRECCI d'arte
ISSN 2240-7251
Volume: 1;
Issue: 1;
Date: 2012;
Original page
Keywords: Meldola | Commenda | Oratorio di San Giovanni Battista | Maestro della Commenda di Meldola | XV secolo
ABSTRACT
The article Il Maestro della Commenda di Meldola e la magione ospitaliera di San Giovanni Battista treats the decorations of the small church of San Giovanni Battista in Meldola, where there was a domus of Knights Hospitaller of St. John of Jerusalem.The first part of it investigates the history of the monastic-military property in Meldola. In fact, just before the Hospitaller, the church of San Giovanni had been part of the commandry of Santa Maria Biacque, estate of the Knights Templar. After the trial of the Templars (1312) the building complex passed to the Knights Hospitaller, who had another commandry called San Giovanni of Palareto, near Meldola. In the mid-15th Century the knights probably decided to redecorate the church of San Giovanni Battista with wall painting which represent Mary, Child Jesus and John the Baptist.The second part of the article deals with the artistic culture, the conservation and the style of this fresco. In particular, it shows the relation between Meldola's frescos and a group of other wall paintings existent in the province of Forlì. This group of paintings is considered part of the works of an unknown painter of the 15th century. This painter was highly influenced by late gothic culture of Romagna art. Moreover, it seems like he knew some innovation of the regional Renaissance. For this reason we have collected his paintings in a new catalogue and we have conventionally named the painter Maestro della Commenda di Forlì.L’intervento propone, attraverso l’indagine di alcuni dipinti di area forlivese, una prima ricostruzione della personalità di un interessante interprete locale del XV secolo, provvisoriamente denominato Maestro della Commenda di Meldola. Lo studio, parte integrante della mia tesi di dottorato, prende le mosse dall’analisi dell’affresco dell’Oratorio di San Giovanni Battista a Meldola, per poi allargarsi ad altre emergenze del territorio circostante, fino ai lacerti pittorici emersi nella chiesa della Santissima Trinità di Forlì. Nella prima parte dell’articolo viene ricostruita la storia dell’Oratorio di San Giovanni Battista presso Villa Fronticelli a Meldola: già magione templare di Santa Maria Biacque, nel 1312, in seguito al processo ai templari, passò alle dipendenze della precettoria dei cavalieri gerosolimitani di San Giovanni di Palareto. La realizzazione dell’affresco deve essere probabilmente inserita all’interno dei lavori di ristrutturazione intrapresi dai giovanniti dopo la metà del XV secolo. Nella seconda parte dell’articolo invece si procede alle indagini tecniche e stilistiche relative alla pittura murale che rappresenta la Madonna col Bambino e San Giovanni Battista. L’affresco mutilo è opera di un interessante maestro che agisce nella sfera del tardogotico locale, mostrando però tenui accenti rinascimentali caratteristici alla pittura forlivese tra sesto e settimo decennio del Quattrocento. Muovendo dalle ricerche di Anna Tambini e Giordani Viroli, attraverso l’analisi di diverse testimonianze del territorio, viene così proposta la ricostruzione di un corpus pittorico caratterizzato da stringenti affinità stilistiche, che, confermando l’appartenenza del suo anonimo pittore ad un milieu stilistico caro ad altri interpreti forlivesi del periodo, come il Maestro di Castrocaro o il Maestro di San Pier Damiani, aiuta ulteriormente a chiarire il panorama artistico romagnolo all’avvento della 'brigada melozziana'.